22 aprile. Una sfida per la Terra nel segno di Francesco

22 aprile. Una sfida per la Terra nel segno di Francesco

Nelle prossime settimane, l’economia e il lavoro ripartiranno in Italia con le linee guida che il Governo deciderà.

Usciremo dalle nostre case e riprenderemo la nostra vita. Modificata, plasmata da paura, ansia e difficoltà vissute. La fase 2 sarà una nuova prova da superare con fiducia e speranza. Rinnovati da interrogativi e riflessioni, nel forzato isolamento, guarderemo ad una ricostruzione che potrebbe migliorare, nel futuro, noi stessi e il mondo. Con una maggiore consapevolezza della necessità di rispettare anche il Pianeta.

Quest’anno, il 22 aprile, nel 50esimo anniversario, è l’Italia ad aprire la Giornata mondiale della Terra, Mother Earth Day.

La più grande manifestazione ambientale del pianeta, l’unico momento in cui tutti i cittadini del mondo si uniscono per celebrare la Terra e promuoverne la salvaguardia. La Giornata della Terra, momento fortemente voluto dal senatore statunitense Gaylord Nelson e promosso ancor prima dal presidente John Fitzgerald Kennedy, coinvolge ogni anno fino a un miliardo di persone in ben 192 paesi del mondo’, si legge nel sito di Earth Day Italy.

L’Earth Day prese forma nel 1969 a seguito del disastro ambientale causato dalla fuoriuscita di petrolio dal pozzo della Union Oil al largo di Santa Barbara, in California, a seguito del quale il senatore Nelson decise fosse giunto il momento di portare le questioni ambientali all’attenzione dell’opinione pubblica e del mondo politico: Tutte le persone, a prescindere dall’etnia, dal sesso, dal proprio reddito o provenienza geografica, hanno il diritto ad un ambiente sano, equilibrato e sostenibile’.

Il 22 aprile 1970 – si legge ancora nel sito – ispirandosi a questo principio, 20 milioni di cittadini americani si mobilitarono per una manifestazione a difesa della Terra. I gruppi che singolarmente avevano combattuto contro l’inquinamento da combustibili fossili, contro l’inquinamento delle fabbriche e delle centrali elettriche, i rifiuti tossici, i pesticidi, la progressiva desertificazione e l’estinzione della fauna selvatica, compresero di condividere valori comuni.

Il tema della Giornata mondiale, per il 2020, è l’azione per il clima. La scienza evidenzia che l’attività umana sta accelerando il riscaldamento globale a un ritmo allarmante e che è necessario dimezzare le emissioni per evitare gli impatti devastanti del cambiamento climatico su fornitura alimentare, sicurezza nazionale, salute globale, condizioni meteo e altro ancora.

In tempo di una pandemia che ha coinvolto tutto il Pianeta, più sentita è, dunque, la ricerca di soluzioni per eliminare gli effetti negativi delle attività dell’uomo. ‘Soluzioni che includono il riciclo dei materiali, la conservazione delle risorse naturali come il petrolio e i gas fossili, il divieto di utilizzare prodotti chimici dannosi, la cessazione della distruzione di habitat fondamentali come i boschi umidi e la protezione delle specie minacciate’, spiega Earth Day Italia.

La maratona mediatica italiana, per il 22 aprile, è parte della kermesse globale intitolata #Earthrise. Una grande giornata multimediale, in tempo di pandemia, integralmente trasmessa sul canale streaming Raiplay, con un palinsesto di 12 ore (dalle 8 alle 20) ricco di interventi, approfondimenti e testimonianze di artisti, scienziati, giornalisti, rappresentanti istituzionali e gente comune indiretta.

Gli ascoltatori da casa potranno partecipare interagendo con la piattaforma web e i social utilizzando gli hashtag #OnePeopleOnePlanet, #CosaHoImparato, #EarthDay2020, #iocitengo, #VillaggioperlaTerra, #focolaremedia, spiegano gli organizzatori.

Le celebrazioni della Giornata del 2020 sono dedicate a Papa Francesco, nel quinto anniversario dell’Enciclica ‘Laudato sì’ pubblicata il 18 giugno 2015.

Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra matre Terra’. Papa Bergoglio, sulla scia di Francesco d’Assisi, ha spiegato così l’importanza di un’ecologia integrale in cui la preoccupazione per la natura, l’equità verso i poveri, l’impegno nella società, ma anche la gioia e la pace interiore risultano inseparabili.

Nei sei capitoli dell’Enciclica, il Papa evidenzia che la nostra Terra, maltrattata e saccheggiata, richiede una ‘conversione ecologica’, un ‘cambiamento di rotta’ affinché l’uomo assuma la responsabilità di un impegno per ‘la cura della casa comune’, mettendo in guardia dalle gravi conseguenze dell’inquinamento e da una ‘cultura dello scarto’. Dinamiche che si possono contrastare adottando modelli produttivi diversi, basati sul riutilizzo, il riciclo, l’uso limitato di risorse non rinnovabili. Anche i cambiamenti climatici sono ‘un problema globale’, spiega ancora l’Enciclica del 2015.

Nel testo, si ribadisce la ‘tremenda responsabilità’ dell’essere umano nei confronti del Creato e si ricorda che ‘l’ambiente è un dono collettivo, patrimonio di tutta l’umanità’, ‘eredità comune’ da amministrare e non da distruggere.

Per capire quanto urgente sia la sfida che abbiamo davanti dobbiamo puntare sulla educazione, che apre la mente e i cuori ad una comprensione più larga e più profonda della realtà. Serve un patto educativo globale che ci educhi alla solidarietà universale, a un nuovo umanesimo. Per questo ho promosso un evento mondiale che si terrà il 14 maggio 2020’, aveva comunicato Papa Francesco prima dell’emergenza sanitaria.

Rinviato, a causa del COVID-19, tra l’11 e il 18 ottobre 2020 l’evento mondiale sul tema ‘Ricostruire il patto educativo globale’ al quale il Pontefice ha chiamato a partecipare tutti gli operatori e i responsabili del campo dell’educazione e della ricerca.

‘Siamo onorati dell’impegno che Sua Santità Papa Francesco mette nell’unire le persone sull’importanza della Terra in questo momento così importante – dichiarano Denis Hayes, fondatore dell’Earth Day, e Kathleen Rogers, presidente dell’Earth Day Network – la sua Enciclica Laudato Sì sottolinea il potente rapporto che ognuno di noi ha con il nostro unico Pianeta’.

‘Anche se non possiamo ancora tornare ad abbracciarci tra di noi, facciamo un piccolo gesto di affetto dal valore simbolico verso il Pianeta, per tenere alta l’attenzione anche in questo momento difficile, su quanto sia importante la sua cura’. È l’appello lanciato da Legambiente per la Giornata del 22. Un flash mob virtuale. #Abbracciamola e #EarthDay sono gli hashtag con cui postare una foto sui canali social, abbracciando un mappamondo, una foto o un disegno della Terra, una piccola scultura o una mappa geografica.

Infine, tra le varie iniziative, l**’**Earth Day Network propone un’app. ‘Oggi puoi diventare un cittadino scienziato… L’inquinamento da plastica e aria sono problemi globali che richiedono un’azione collettiva per risolvere. ⁣La nostra nuova app #EarthChallenge2020 monitorerà e contribuirà a mitigare i danni dell’inquinamento atmosferico e plastico globale in tutto il mondo, aiutando a identificare le fonti dell’inquinamento e le aree più colpite’. ⁣

Nella giornata del 22 aprile, e non solo, amiamo la Terra, madre delle risorse e di tutte le specie, anche umana,del Pianeta!

Elvira Frojo