Coronavirus, tra città sospese e speranze

Coronavirus, tra città sospese e speranze

L’Italia si è fermata. ‘COVID-19 è una pandemia, per i livelli allarmanti di diffusione e gravità’. Lo ha dichiarato l’Organizzazione mondiale della sanità.

‘Peste’ di manzoniana memoria? Metafora di una presenza del Male che riguarda, indistintamente, tutti. Certo, colpisce maggiormente i più fragili, e non solo per età o per condizioni di salute.

‘In questo momento in Europa siamo tutti italiani’. Così ha detto la Commissaria Ursula von der Leyen, in un videomessaggio, in italiano, con il quale ha espresso vicinanza al nostro Paese.

L’Italia ‘in trincea’. Per una ‘guerra’ che chiede a tutti, soprattutto, di ‘rimanere a casa’.

‘Io resto a casa’. E’ il senso dei provvedimenti che il Governo ha emanato in questi giorni. Consentiti gli spostamenti motivati solo da ‘comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute’. Almeno sino al 3 aprile.

Misure severe, necessarie per limitare il dilagare dell’emergenza epidemiologica.

Come ha ricordato il Dipartimento di Pubblica Sicurezza: ‘Va invocato innanzitutto il senso di responsabilità: prima di uscire bisogna chiedersi se quel che pensiamo di fare è strettamente indispensabile, o se facendolo si sta mettendo a rischio del contagio se stessi o altre persone’.

Ricordiamo, comunque, di portare sempre la prevista autocertificazione, in caso di necessità di spostamento.

Città spettrali. Una suggestione inaspettata sfida, ora, milioni di persone, sino a pochi giorni fa un esercito di ‘formiche’ impegnate a correre tra centri commerciali e palestre, tra casa e ufficio. Il nuovo scenario impone a tutti di fermarsi.

La quasi totalità degli italiani già lavora da casa, seppur al minimo, riorganizza impegni. Ma, soprattutto, deve rivedere le proprie abitudini, nella nuova e imprevista dimensione di vita ‘tutti a casa’.

Nella speranza che l’emergenza sanitaria possa risolversi al meglio, e con minor danno, in alcune settimane, come sopravvivere, dunque, alla ‘distanza’ da tutto?

Nelle città deserte, dove tutto è interdetto come in uno scenario di fantascienza, cosa possiamo fare?

È il tempo della Rete. La tecnologia digitale è, ora, la salvezza della nostra quotidianità. Per comunicare, lavorare, ‘stare insieme’ ed altro. Per continuare a vivere anche se ‘obbligati’ a non uscire da casa. Per togliere spazio al nemico.

Naturalmente, per la scuola, di ogni ordine e grado, i canali telematici sono lo strumento prezioso per proseguire nell’attività didattica. Per studenti e docenti, una rimodulazione che richiede impegno e ancora maggiore sintonia.

Film e programmi online, ora più che mai, sono i protagonisti dello svago, su smart TV, console per videogiochi, PC, Mac, cellulare, tablet ed ogni dispositivo elettronico.

E, nella quarantena collettiva all’epoca di Facebook e WhatsApp, nascono nuove forme di socializzazione. Tutte digitali.

Le idee degli italiani, soprattutto più giovani, non mancano. Nascono gli ‘aperichat’ e qualcuno si ritrova con gli amici per un brindisi all’ora in cui un tempo si ritrovava per il ‘rito’ quotidiano.

Si formano gruppi (virtuali) di lettura e di parole crociate.

Musica e spettacolo, arte e fitness offrono interessanti proposte via web.

Tantissimi artisti, da Jovanotti a Fiorello, da Bocelli a Sangiorgio**,** da Ligabue ad Amadeus, da Maria Grazia Cucinotta a Francesca Archibugi, da Cristiana Capotondi ad Antonella Clerici, per citarne alcuni, rilanciano la campagna ‘#iorestoacasa’.

Cancellati tutti gli eventi in programma, è boom per l’iniziativa ‘Musica contro il coronavirus’ che prevede concerti in streaming sulle principali piattaforme social (Facebook, Instragram). L’idea è della giovane Alice Mazzoni, digital marketing manager, specializzata nella gestione dei social media per la musica.

Grazie al digitale, la cultura non si arresta dinanzi al coronavirus e attraversa tutte le ‘zone rosse’ del mondo mentre teatri, cinema, musei, archivi, biblioteche e altri luoghi sono chiusi al pubblico.

Molti i musei che ‘postano’ sulla Rete capolavori da scoprire. Da casa. Per citarne qualcuno, i Musei reali di Torino, Pompei, il Colosseo, gli Uffizi a Firenze, il Palazzo Reale, il Museo di Capodimonte, il Museo di San Martino a Napoli, il Parco archeologico dei Campi Flegrei, il Museo Egizio, Palazzo Barberini, la Galleria nazionale d’arte moderna e Contemporanea di Roma, il Museo archeologico di Cagliari, il Museo d’arte orientale di Venezia, il Museo Omero di Ancona, la Galleria Nazionale dell’Umbria.

Dal nostro computer di casa possiamo ‘viaggiare’, ora più che mai, tra i vari musei visitabili online in Italia, in Europa e nel mondo.

Con un tour virtuale dei Musei Vaticani, a Roma, in particolare, si possono visitare online il giardino del museo e la Cappella Sistina.

Cosmo digitale’ si chiama la nuova sede virtuale del ‘Museo d’Arte Contemporanea del Castello di Rivoli’ a Torino.

E, a Parigi, il ‘Louvre’, uno dei più grandi musei d’arte del mondo, offre visite guidate gratuite online su mostre dedicate all’antico Egitto.

A Figueres, in Spagna, città natale di Salvador Dalì, il ‘Dalì Theatre Museum’ dedica un tour virtuale al pittore catalano.

A Londra, il ‘British Museum’ sul sito web presenta pezzi unici delle città romane di Pompei ed Ercolano mentre la ‘National Gallery’ offre un tour della galleria.

E, sempre dalla propria postazione digitale, è anche possibile visitare il ‘Guggenheim Museum’ a New York e le sue collezioni e mostre, con opere di Franz Marc, Piet Mondrian e Picasso, mentre il sito web del ‘Metropolitan Museum of Art’ di New York ospita una raccolta online e tour virtuali, tra opere di Van Gogh e Pollock.

A Washington, alcune sale, tra cui quella dei mammiferi e dei dinosauri, sono visitabili online al ‘National Museum of Natural History’.

Per gli appassionati di astronomia, al centro spaziale di Houston, una guida turistica particolare, un robot animato chiamato Audima, presenta la Nasa con un tour virtuale.

E’ ora anche il tempo delle cose che non si ha mai il tempo di fare, con serenità, nella ‘normalità’.

Programmiamo con azioni concrete la nostra giornata in casa! Ci aiuterà ad allontanare pensieri distorti. Giganti che diventano ossessioni e ansie incontrollabili mentre i numeri del contagio sembrano travolgerci. E a riempire le nostre giornate in modo utile e anche piacevole.

Cucinare con maggiore cura, ascoltare buona musica, fare giardinaggio – se si dispone di un terrazzo o di un giardino – sistemare librerie, armadi e tante cose che non ricordiamo neanche più. E, nel riordinare quelle cose, potremo capirne l’inutilità o potremo riscoprirle, dopo averle sottovalutate o accantonate chissà dove, come e perché.

Piccoli obiettivi di utilità ‘pratica’ ma che possono avere un grande beneficio per noi, per ‘riordinare’ non solo le cose ma la nostra vita e le nostre priorità.

È il tempo di leggere, di riflettere, di aprirsi a nuove idee. E’ il tempo della creatività e dell’immaginazione. Per migliorare gli ambienti, per definire soluzioni, lontano dalla frenesia del logorante ritmo quotidiano.

Chiuse tutte le strutture sportive, i negozi (tranne generi alimentari e farmacie), quasi tutti gli uffici (tranne per servizi di pubblica utilità), possiamo fare un po’ di movimento nei meravigliosi parchi? Valutiamo con attenzione questa esigenza in relazione al dovuto rispetto delle norme e delle ‘distanze’. Innegabili sono i benefici di una salutare ‘passeggiata veloce’ o di una corsa, ma è un percorso di benessere che potrebbe rivelarsi inopportuno, in questo momento di contenimento del rischio coronavirus.

Intanto, per affrontare la ‘quarantena fitness’, sono disponibili in Rete proposte online per tenersi in forma rimanendo a casa. E così per meditazione o yoga. A casa, per rigenerare il corpo e la mente. Una soluzione ideale in questa fase che richiede ‘nervi saldi’.

Per gli amanti del teatro, via Skype è possibile seguire corsi promossi per teatro, burlesque e fotografia.

E come organizzare il tempo comune, in famiglia, soprattutto con i più piccoli? Ci sono i tradizionali giochi da tavolo, come Monopoli o Risiko, e i giochi di carte. O possiamo, tutti insieme, vedere qualche film in pieno relax nella speranza che, tra le tantissime proposte dei vari gestori, ce ne sia qualcuna che accontenti tutti!

La vita, certo, è cambiata per tutti, al tempo del coronavirus.

È il momento della responsabilità e della consapevolezza. Un’opportunità per gestire la difficoltà, ognuno a modo proprio. Affinché la ‘distanza sociale’ non sia una ‘punizione’ del Male ma possa trasformarsi in una nuova, autentica modalità di vivere e stare insieme. Per far sentire, ai bambini e ai giovani, alle persone care che essere ‘noi’ è una grande forza. E non solo nell’emergenza.

È il tempo per guardare in se stessi, alle relazioni interpersonali e agli affetti. E’ il tempo di rispettare il ritmo del cuore. Anche ‘a distanza’. E’, soprattutto, il tempo della famiglia, ‘spina dorsale’ del Paese per compensare le fragilità individuali.

Siamo chiamati ad un ‘esercizio’ che non può, una volta tanto, essere rinviato. Gestire il tempo, l’attesa, le emozioni, le relazioni interpersonali. Essere figli, genitori, nonni.

Con la sensazione di aver perso il ‘controllo’ di qualcosa che, oggi, ha un nome: COVID-19. Ma, forse, avevamo già perso da tempo il controllo di noi e delle priorità della nostra vita? Tutti, proprio tutti, ora, siamo chiamati a misurarci con noi stessi.

Proviamoci, da subito, con il sorriso nel cuore.

Elvira Frojo