Natale. È tempo di regali ma anche di un sorriso.

Natale. È tempo di regali ma anche di un sorriso.

Il senso del Natale. Per i cristiani è soprattutto la nascita di Gesù. Il significato quest’anno lo ha ricordato, con grande potenza, Papa Francesco con la bellissima lettera sul presepe, a Greccio.

Ma il Natale è anche luci, vetrine e proposte commerciali per battere il tempo e ricordarci che è il momento di pensare ai ‘regali’. E, nonostante i tanti i luoghi comuni, ‘quest’anno non faccio regali a nessuno’, ‘non so proprio cosa comprare’, ‘non mi va di pensare anche quest’anno ai regali’, il Natale arriva. E, piccolo o grande che sia, prezioso o meno, ognuno attende il proprio pacchetto sotto l’albero!

È il pensiero di un dono. È lo scambio di un qualcosa che è altro dal regalo in sé. È un modo per dire grazie, per essere vicino agli altri, per dire ‘ti voglio bene’.

Non è necessario spendere tanto. È importante che il regalo esprima il senso del ‘dono’. Qualcosa di pensato, per quella persona.

E, nel donare, possiamo ricevere una gratificazione che allenta, nella magica sera di Natale, tensioni, inquietudini, divisioni.

È la festa religiosa della Sacra Famiglia ed è la festa in cui, la sera di Natale, siamo finalmente tutti insieme. La tavola unisce, lontano dall’ossessione frenetica di impegni, social e cellulari che non danno tregua. Insieme per consumare un pasto, come da tradizione. Con una tavola ben apparecchiata.

E poi, finalmente, tutti a spacchettare regali!

Ma proprio per tutti è così?

Condividiamo, a Natale, quel che possiamo anche con chi non ha il dono di avere una famiglia o non ha la possibilità di scambiarsi nemmeno un piccolo regalo.

Napoli ci fornisce un esempio.

Dopo il caffè ‘sospeso’, nella città partenopea, quest’anno, c’è una singolare iniziativa: il ‘Giocattolo sospeso’, pensato per quei bambini che, a Natale, forse non potranno ricevere un giocattolo sotto l’albero. Perché tante sono, oggi, le famiglie in difficoltà. Chi lo desidera, potrà, dunque, comprare un giocattolo e lasciarne un altro pagato per un bambino presso i negozi che hanno aderito all’iniziativa, promossa dal Comune di Napoli.

A chi deciderà di lasciare un ‘giocattolo sospeso’, il negoziante rilascerà uno scontrino di cortesia e scriverà il nome dell’acquirente in un apposito registro conservato in negozio. Sul sito del Comune di Napoli, è possibile consultare l’elenco degli esercenti che hanno aderito all**’iniziativa solidale**.

‘Un appello al cuore dei napoletani, perché il cuore di questa città è grande’, ha affermato l’assessore Alessandra Clemente.

Un gesto di solidarietà per il capoluogo campano, dopo il caffè sospeso ed altre analoghe iniziative, per la pizza o il pane, ormai in uso in tutta Italia.

Un gioco regala un sorriso ad ogni bambino. Speriamo che, nei loro desideri, non ci siano solo oggetti tecnologici. E che ci siano soprattutto sogni!

A Milano, quest’anno, il più grande Villaggio di Natale d’Italia promette magie: con i suoi oltre 30mila metri quadrati, dal 22 novembre al 30 dicembre nell’ippodromo di San Siro. Un enorme parco a tema natalizio. La neve, le renne, i pupazzi giganti, la fabbrica di giocattoli. E non poteva mancare l’ufficio postale per scrivere la letterina a Babbo Natale!

‘Nel Villaggio di Babbo Natale ogni sogno diventa realtà. Potrai entrare in luoghi senza tempo, con scenografie e giochi di luce mozzafiato e prendere parte a divertenti animazioni teatrali. Un’esperienza unica che parla al cuore e renderà il tuo Natale magico e indimenticabile’ si legge sul sito ufficiale. ‘Sarà un villaggio irripetibile in Italia, un luogo magico in cui le fiabe prenderanno vita. Varcando i cancelli di questo universo incantato, si entrerà in una realtà parallela, dove attori e ballerini professionisti metteranno in scena un vero e proprio spettacolo live e racconteranno favole misteriose sulle creature che popolano questo luogo fatato’.

Speriamo che sia proprio così. E che i bambini possano provare la gioia di un’emozione. Almeno a Natale!

L’atmosfera natalizia è affidata, spesso, alla donna. La donna che, nel quotidiano a volte faticoso e deludente, può rendere comunque accogliente e gioiosa la vita, con il suo amore e la sua dedizione.

In Italia, i mercatini di Natale sono tanti e suggestivi. E i ‘banchi’ delle donne sono i più interessanti: orecchini, borse e mille oggetti natalizi, frutto della fantasia, della creatività e dell’impegno di una donna. Sprigionano emozioni e desideri.

Tantissime anche le iniziative solidali, per un regalo d’amore. Un impegno etico e sociale per condividere un momento di gioia. Le associazioni offrono piccoli manufatti per sostenere, con il cuore, progetti a favore di chi ha bisogno di aiuto. Spesso pensati e realizzati da donne.

Il mercatino della Croce Rossa, anche quest’anno, ha avuto un grande successo nella splendida cornice dell’Hotel Excelsior a Roma, a sostegno del CEM- Centro di educazione motoria. Bellissimi gli oggetti che abbiamo potuto ammirare nei banchi nati, spesso, da idee delle volontarie.

Ma non solo nel nostro Paese le donne sono in prima linea per salutare il Natale. Dal 1922, in Finlandia, nella terra di Babbo Natale, dal 2 al 6 dicembre, apre i battenti un mercatino natalizio con oltre 100 bancarelle di prodotti fatti a mano dalle donne finlandesi. E’ un mercatino speciale, il ‘Mercato delle Donne’. Offre prodotti di artigianato di altissima qualità: maglieria, gioielli, ceramiche e molto altro.

Nel mistero della nascita di Cristo, Maria, nella sua pienezza di donna, è l’annuncio di speranza e di salvezza per tutti gli uomini attraverso il dono della vita, nell’opera di Dio.

Forse, anche oggi, il Natale è affidato alla tenerezza della donna. Condividiamo con i nostri compagni questa gioia. Ogni giorno può essere Natale. Per chi crede e per chi non crede.

E sotto l’albero, tra i regali, non dimentichiamo di donare un sorriso. Sorridere alimenta il benessere. Gli studi di psico-neuro-endocrino-immunologia ne affermano le proprietà curative.

Il sorriso è cura dell’anima e fa bene al cuore, come ci ricorda Frederick William Faber (1814-1863) teologo, scrittore, convertito dall’anglicanesimo al cattolicesimo, con una bella poesia:

Donare un sorriso rende felice il cuore. Arricchisce chi lo riceve senza impoverire chi lo dona. Non dura che un istante, ma il suo ricordo rimane a lungo. Nessuno è così ricco da poterne fare a meno, né così povero da non poterlo donare. Il sorriso crea gioia in famiglia, dà sostegno nel lavoro ed è segno tangibile di amicizia. Un sorriso dona sollievo a chi è stanco, rinnova il coraggio nelle prove e nella tristezza è medicina. E se poi incontri chi non te lo offre, sii generoso e porgigli il tuo: nessuno ha tanto bisogno di un sorriso come colui che non sa darlo’.

Elvira Frojo