Nelle terre della Contessa

Nelle terre della Contessa

Immersa in uno scenario che abbraccia le più affascinanti zone dell’Emilia, della Toscana e della Liguria si svela anche quest’anno una delle più importanti gare d’auto d’epoca, il Terre di Canossa International Classic Car Challenge. Una competizione recente, nata nel 2011 in occasione del nono centenario dell’incoronazione di Matilde di Canossa, Regina d’Italia nell’undicesimo secolo. L’evento ha acquisito sin da subito rilevanza sia nazionale, essendo stato riconosciuto dalla Aci CSAI (Commissione Sportiva Automobilistica Italiana) come una delle più importanti manifestazioni di auto storiche in Italia e all’estero, con un’altissima presenza di partecipanti stranieri, oltre il 50%. La celebre tre giorni di “regolarità” si articola in più di 60 prove a cronometro e 6 prove di media; vista la partecipazione di auto meno recenti e difficilmente manovrabili in questa competizione non sono previsti percorsi di abilità: le auto che concorreranno sono tutte costruite tra il 1919 e il 1976.

L’incontro per la partenza è programmato, neanche a dirlo, in Emilia, nella “terra dei motori”, con esattezza a Salsomaggiore Terme. Come da tradizione l’ottava edizione del GP si aprirà con la cena stellata Michelin, anche quest’anno firmata dallo chef Massimo Spigaroli e servita presso il palazzo dei congressi. La gara entrerà nel vivo dalla mattina del 20 aprile con un primo gruppo di prove nella pista di Varano de’ Melegari. Lo straordinario viaggio continuerà attraverso il panoramico Passo di Cento Croci per arrivare nelle rinomate Cinque Terre e giungere per pranzo nelle zone marine di Lerici e Portovenere. Il pomeriggio i piloti riprenderanno il via verso Bocca di Magra (Ameglia). La terza giornata, quella di sabato, vedrà come scenario le più belle città d’arte della Toscana: Lucca, Pisa e Pietrasanta, per poi ripartire la mattina del 22 dal pontile di Forte dei Marmi per la tappa finale. Passando lungo le Alpi Apuane e lungo il valico dell’Appennino Tosco-Emiliano giungeranno alla conclusione dello storico viaggio sui Ponti di Calatrava.

Qui ci saranno le premiazioni che, come nelle passate edizioni, saranno suddivise in 5 categorie: “Coppa delle Dame”, “Auto Moderne”, “Classifica Scuderie”, “Pre-War Cup” – una classifica speciale dedicata alle auto anteguerra – e la “Classifica Assoluta” che ha visto trionfare nelle ultime 5 edizioni la coppia Vesco-Guerini (vincitori anche del Gran Premio Nuvolari) alla guida di una delle auto più ricercate dai collezionisti: una Fiat 508 S Balilla Sport del 1934. Una vettura nata giusto in tempo per partecipare alla prima (e unica) gara “Coppa d’Oro del Littorio”, che vinse, attribuendosi per questo il nome “Coppa d’Oro”. Il Gran Premio Terre di Canossa sfoggia dunque una miscela perfetta di splendide auto, competizione e turismo, il tutto in una cornice di ricchezza storica che raccoglie in un unico scenario l’itinerario percorso lungo gli oltre 600 chilometri di gara. Una sorta di “omaggio” alla Contessa Matilde di Canossa che, nel XII secolo, vedeva i possedimenti dello stato feudale estendersi da Brescia a Viterbo, comprendendo città importanti come Cremona, Mantova, Ferrara, Parma, Reggio Emilia, Modena, La Spezia, Pisa, Lucca, Firenze, Arezzo, Siena, Grosseto e Perugia.

Le proprietà della Contessa erano protette da un poderoso sistema, fortificato dalla famiglia degli Attonidi, da cui Matilde discendeva, e i castelli che rafforzarono le difese tra il fiume Taro e Reno divennero presto simbolo di autorità. Sull’Appennino reggiano è molto visibile come le linee difensive si svilupparono su differenti quote altimetriche: Canossa, ad esempio, era su una linea di difesa intermedia mentre Bianello, affacciandosi direttamente sulla pianura, affrontava per prima il nemico proveniente dal nord.
La bellezza storica e naturalistica del paesaggio e la volontà di preservare questi beni ha spinto l’organizzazione della gara a un primato che si ripete per il terzo anno consecutivo: Terre di Canossa International Classic Car Challenge è infatti la prima gara di auto storiche a “Emissioni Zero” che ha come obiettivo la tutela delle aree coinvolte nel percorso di gara svolto dai 111 equipaggi. Luigi Orlandini – presidente dell’associazione Scuderia Tricolore, che organizza e gestisce il GP – spiega così le ragioni di questa scelta: «Le auto storiche sono un patrimonio da preservare così come lo è il nostro meraviglioso pianeta. Se pure le emissioni complessive di tutte le auto storiche sono del tutto irrilevanti a livello planetario rispetto a quelle derivanti da trasporti, energia, industria e allevamento, ci sembra giusto e doveroso fare la nostra parte per l’ambiente in cui viviamo: i nostri equipaggi hanno potuto così lasciare la traccia delle proprie ruote sulle belle strade d’Italia, senza rilasciare emissioni dannose per il clima». L’interessante progetto a cui aderisce Terre di Canossa si chiama CarbonZero – concepito e sviluppato da Studio Alfa – e consente un’elaborazione delle emissioni legate all’iniziativa e propone soluzioni immediate di carbon management.

Due sono gli interventi specifici che conferiscono un valore aggiunto a questa gara di appassionati e collezionisti: il primo è diretto e riguarda una selezione preventiva di fornitori al fine di ottenere una riduzione dell’impatto am-bientale lungo tutta la filiera; il secondo inter-vento è indiretto e presume la piantumazioni di alberi in aree selezionate al fine di compensare le emissioni di anidride carbonica.