Hatchimals: la caccia al regalo è aperta

Hatchimals: la caccia al regalo è aperta

Era il 1996. Schwarzy, ancora estraneo ai fatti politici del Golden State, interpretava un papà americano sull’orlo di una crisi di nervi nella disperata ricerca di Turboman, il giocattolo del momento tanto desiderato dal piccolo Jamie per Natale.“Una promessa è una promessa” film 1996

Il film (il titolo italiano era “Una promessa è una promessa”) è diventato un cult delle commedie natalizie, ma ha anche dato corpo a una delle paure più grandi dei genitori di tutto il mondo.
Perchè se è vero che il Natale è una festa da trascorrere rigorosamente in famiglia, è anche vero che con i bambini l’ansia da prestazione è dietro l’angolo e che non c’è letterina che tenga quando schierata in campo c’è una pianificazione media coi controfiocchi.
Tuttavia, quest’anno l’incubo natalizio può essere affrontato con strategico anticipo. Ha già un volto e un nome, soprattutto oltreoceano: gli Hatchimals sono, da mesi, l’oggetto del desiderio di ogni bambino americano, tanto da avere già mandato in tilt le vendite di colossi come Wal-Mart, Toys R Us e Amazon.
Sbarcati da poco nella grande distribuzione italiana, un po’ Furby un po’ Tamagotchi, questi giocattoli multifunzione garantiscono, come e anche più dei rumorosi predecessori, di turbare la quiete domestica.Hatchimals, gioco di Natale
I Pengualas o Draggles (questi i due modelli disponibili simili rispettivamente a teneri, quanto inquietanti, pinguini e draghi dagli occhi luminescenti), sono pupazzi interattivi chiusi in un uovo di gomma. Bisogna giocarci, accarezzarli, ascoltare il loro battito cardiaco e girarli sottosopra per farli divertire e per far schiudere l’uovo. Quando il dovere sarà compiuto, luci arcobaleno indicheranno che il momento è propizio per l’arrivo del peloso nascituro.
Ma questa schiusa all’insegna di una certa psichedelia non è che l’inizio, perchè una volta fuori dall’uovo “ogni bambino dovrà aiutare il proprio Hatchimals a crescere e a passare dallo stadio di neonato a quello di cucciolo ed, infine, a quello di adolescente, insegnandogli a camminare, a parlare, a ballare e tanto altro ancora…”. Un claim che suona quasi come una minaccia, soprattutto se si pensa che queste adorabili creaturine daranno filo da torcere per mesi, come si può facilmente intuire dai numerosi tutorial presenti sul portale che la Spin Master, azienda canadese leader nella produzione di giocattoli, ha voluto dedicare al suo prodotto di punta. Resta un sola magra consolazione per i poveri genitori consumati dal consumismo: il Natale sarà salvo.

Domenico Daniele Battaglia