Il boom del Real Estate

Il boom del Real Estate

C’è anche un’italiana nella “top 20” degli immobiliaristi più influenti del momento secondo il New York Post.

Le luci sempre accese, la città che non dorme mai. La poliedrica New York pretende tanto dai suoi abitanti, ma anche da se stessa. Non resta mai immobile e anche gli equilibri del “where to live” stanno cambiando così nettamente da riformulare la mappa delle zone top di New York, con un occhio particolare a chi vuole comprare oggi per mettere a reddito e a chi, così fortunato da possedere già un appartamento nel cuore della Grande Mela, vende le aree classiche per muoversi verso i nuovi trend.
Impensabile fino a pochi anni fa, qualcuno lascia la blasonata Upper Side per dirigersi verso West Chelsea, Tribeca e più in generale il West Village: «È sempre più marcato il disinvestimento dall’Upper East Side, che qualcuno ormai chiama Jurassic Park – ironizza Giampiero Rispo, fondatore e titolare di Domus New York – verso West Chelsea e West Village».
Una scelta azzardata, secondo alcuni, ma che si accoda ai mood di vip e attori, oltre che a tutti i nuovi sviluppi delle superstar.
«La nuova area, che possiamo chiamare West Chelsea, include Highline, che è una grossa attrazione, con tutti i grandi architetti che hanno qui i nuovi sviluppi, come il nuovo palazzo di Norman Foster, bellissimo – continua Rispo – il palazzo di fianco è dove avevano già comprato Mick Jagger, Nicole Kidman, Dolce e Gabbana. Senza salire a questi livelli, si trovano nuovi appartamenti curati dai due milioni di dollari in su. Si viaggia infatti intorno ai 2.000-2.500 dollari al piede quadrato. L’area comunque si estende anche a est fino al Madison Square Park, dove c’è anche Eataly: tutta la zona che va dalla Quinta Avenue fino al fiume a ovest e dalla 27ima fino alla 14ima strada. Qui è dove c’è il fermento più interessante e promettente. Anche Google si è trasferito qui, comprando un palazzo di 110mila metri cubi, dove sta mandando via i vecchi inquilini e costruendo uffici per i propri ingegneri. Da Norman Foster a Zaha Hadid a Jean Nouvel a Richard Meier stanno tutti firmando progetti in quest’area».
E i rendimenti d’affitto? «Dal 2,5-3% a salire – continua Rispo – che andrà rafforzandosi fino al 4-4,5% di ritorno netto»
La zona non è certo facile da trattare, nel West Village è difficile trovare “casa”, perché si tratta soprattutto di townhouse soggette a tutela, eppure tra i 20 personaggi più influenti del settore immobiliare a New York indicati dal giornale “New York Post” c’è anche Veronica Mainetti, Presidente di Sorgente Group of America. Veronica, nata in Italia, ma residente negli Stati Uniti da anni, spicca non solo perché è una donna di successo nel settore immobiliare in un’industria dominata da figure maschili, ma anche perché si è spinta oltre i limiti di un’operazione immobiliare tradizionale che semplicemente rispetti le caratteristiche dell’eco-sostenibilità.
Sorgente Group infatti , che già aveva acquistato, pionieristicamente, il Flat Iron e parte dell’Empire State Building, ha lanciato la vendita di due edifici storici in Tribeca, completamente in ghisa negli esterni e a impatto zero a livello energetico, con rifiniture e styling totalmente italiano. I due edifici fanno parte di un unico sviluppo denominato “60 White”, che include otto loft (di cui una penthouse) di altissimo prestigio, con dimensioni dai 190 ai 300 mq circa e prezzi da 4,85 a 10 milioni di dollari.
«La nostra filosofia si basa sulla conservazione dell’esistente – spiega Veronica Mainetti, presidente di Sorgente Group of America – e l’80% dei materiali originali sono stati riutilizzati per dare vita a un progetto finale di alto livello di design ma, allo stesso tempo, elevata sostenibilità. Il che, considerando la tutela architettonica a cui sono soggetti questi building, non è stato facile».
L’ iniziativa di condo-conversion del complesso “60 White” a Tribeca aveva molteplici caratteristiche di eco-sostenibilità tra cui un innovativo involucro degli edifici ad alto grado di isolamento pensato per allontanare sia caldo che freddo, l’impiego di legno e marmo da forniture locali e l’eliminazione di componenti organici volatili che sono sostanze chimiche molto comuni nei materiali da costruzione.
Grande attenzione e impegno nei progetti di recupero storico per il Gruppo Sorgente che a New York ha sviluppato anche il complesso “34 Greene Street” e possiede gli edifici commerciali interamente affittati Fine Arts Building e Clock Tower Building, a Los Angeles.
Veronica vorrebbe portare in California lo stile eco-friendly di “60 White” in un futuro molto prossimo.
Basta uno sguardo agli altri nomi dell top 20 del Post per capire i livelli raggiunti dal gruppo guidato dalla Mainetti. Il talento e la creatività sono i plus più apprezzati nella scelta dei personaggi. C’è il Pritzker Prize per l’Architettura, Norman Foster, che a 80 anni è a capo di un marchio che ha definito il profilo di alcune metropoli mondiali e a New York ha cambiato volto a importanti istituzioni culturali come il British Museum e lo Smithsonian; la designer di interni Paris Forino e il Presidente di Capital Group, Vladislav Doronin, imprenditore russo paragonato a Donald Trump; Soo K. Chan, conosciuto anche alla Biennale di Venezia; Annabelle Selldorf; Jamie Drake che ha lavorato anche per Madonna e Robert Stern; uomini d’affari della finanza come Ziel Feldman, che oggi diversifica gli investimenti anche nelle riconversioni di edifici storici o il titano degli affari russo, Roman Abramovich.
Ylenia Leone