Dai Parioli a Londra, la ?missione ? olimpica di Sebastian Coe

Dai Parioli a Londra, la  ?missione ? olimpica di Sebastian Coe

Un’organizzazione durata otto anni quella che ha visto impegnato Sebastian Coe in una corsa contro il tempo. Una corsa che rappresenta l’emblema della vita per colui che sui 1500 metri negli Ottanta ha infranto tutti i record aggiudicandosi due ori olimpici a Mosca e a Los Angeles. Deputato conservatore, divenuto Lord Sebastian Coe per «graziosa decisione» della regina, Pari del Regno e barone di Ranmore, è risucito ad aggiudicarsi la prestigiosa organizzazione di Londra 2012.

«Organizzare i Giochi è come una gara di mezzofondo, devi saper gestire lo sforzo» ribadisce Coe. È con orgoglio che il barone di Ranmore descrive il successo della sua impresa realizzata su un’area in cui le sterpaglie e la palude inquinata hanno ceduto il posto allo stadio, al centro acquatico, al villaggio per gli atleti, al velodromo. Quest’ultimo è la struttura preferita da Coe, con la sua pista in pino siberiano montata a mano da maestri carpentieri. Il governo inglese ha stanziato oltre dieci miliardi di euro per queste Olimpiadi, cui si sono aggiunti gli oltre due miliardi e mezzo investiti dai privati; on un apparato di sicurezza che vedrà impegnati quasi 30mila uomini, compresi 13 mila militari i Giochi avanzano a passi da gigante.

«Siamo stati proporzionati alla circostanza, servono infrastrutture, trasporti: in un’Olimpiade è come se si svolgessero 26 campionati del mondo in parallelo; se le gare si tenessero una dopo l’altra durerebbero 460 giorni, noi le concentriamo tutte in sedici. È ovvio che la preparazione deve assumere una grandezza adeguata. E per quanto riguarda la presenza dell’apparato di sicurezza, in coscienza, non si può scendere a compromessi su questo tema. Ma state tranquilli che la nostra polizia è la migliore al mondo e non presenterà alla gente che verrà a Londra quest’estate una città in stato d’assedio» ha assicurato il patron dell’organizzazione. Si tratterà di un’esperienza sostanzialmente diversa rispetto a quella del 1948 quando gli atleti furono costretti a portarsi da casa gli asciugamani ed a dormire in vecchie caserme, “temprati” dall’acqua gelata delle piscine.

Si auspica un’atmosfera di festa, Sebastian Coe, caratterizzata dall’entusiasmo degli atleti e impreziosita dallo spirito ludico, di tolleranza e multiculturalismo della capitale che guarda con ottimismo alla gigantesca manifestazione che prenderà il via il 27 luglio quando la fiaccola olimpica accenderà di sportività e passione l’orgoglioso sguardo di Londra.

di Samantha De Martin